RACCOLTA FOTO E TESTI DELLE ATTIVITA' DELL'ANNO 2020
(Manifestazioni, Conferenze, Serate, ed altro)
DICEMBRE 2020
2020_12_12 SK Roveredo. In ricordo di Alfonso Manica. Anche quest'anno, seppur in forma ridotta, si è ricordato la figura di un grande autonomista e di una grande persona amico della comunità Trentina. A seguire deposizione di una corona presso il monumento che ricorda i caduti della città di Rovereto che hanno combattuto con la divisa Austro-Ungarica.
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NOVEMBRE 2020
2020_11_25 monte Fravort. Il monte Fravort (o Fraubort nell'antica accezione mochena) (2.347 m s.l.m.) è una montagna appartenente alle Dolomiti di Fiemme, e si colloca nella sua parte più meridionale del Lagorai, a chiudere verso est la Val dei Mocheni assieme ai vicini Monte Gronlait, Oscivart e Hoabonti. Si trova nel punto di triplice frontiera tra i Comuni di Frassilongo/Garait, Roncegno Terme e Fierozzo/Vlarotz. È una cima facilmente raggiungibile sia da Roncegno Terme, partendo dal Rifugio Serot, sia dal Monte Panarotta partendo dagli impianti di risalita di Panarotta 2002. La croce posta sulla vetta è stata danneggiata dalle intemperie, ed i suoi bracci laterali pendono fortemente verso il basso.
Dal parcheggio degli impianti sciistici di Panarotta si procede verso il rifugio Chalet Panarotta. Tenendo il rifugio sulla destra si trova un primo bivio. Si prosegue salendo a destra verso il Panarotta. In circa 30 minuti si arriva sulla cima del monte Panarotta, riconoscibile per l'ampia coltivazione di antenne. Oltre alle antenne ci sono resti di postazioni della Grande Guerra. Presente anche la Croce “An der Front” in ricordo dei nostri Standschuetzen Tirolesi. Si prosegue scendendo verso "La Bassa" per poi risalire dall'altra parte verso il monte Fravort. Lungo il percorso si trovano sempre tracce della Grande Guerra. L'ultima salita è particolarmente faticosa, ma in cima lo spettacolo è meraviglioso. Sulla cima, e nei dintorni della stessa, i resti della Grande Guerra. Il ritorno è per lo stesso percorso della salita, arrivati al passo "La Bassa" si tiene la strada che parte sulla destra evitando di risalire sulla cima del Panarotta.
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2020_11_18 Piz de Levec. Salita al Piz de Levec o cima Vezzena dal passo Vezzena. Salita seguendo la strada, passando da Forte Verle, fino a malga Marcai, poi per tracce sui pascoli sovrastanti arrivo alla cima. Sulla cima si trova il forte "Forte cima Vezzena o Spitz Verle". Nei pressi del forte è stata posizione la Croce del progetto An der Front, in ricordo dei nostri Standschuetzen Tirolesi. Discesa per il sentiero S.A.T.. Durata ca. 3 ore.
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2020_11_11 sentiero Forra del Lupo - Wolfsschlucht. Croce n. 30 An der Front. In ricordo dei nostri Standschuetzen.
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OTTOBRE
2020_10_24 Innsbruck. Landeskommandanten-Treffen in Innsbruck. Quest'anno, per via del Corona Virus, l'incontro annuale dei comandanti delle Regioni alpine si è tenuto in forma ridotta con la partecipazione dei soli Comandanti. A seguire visita gradita alla Stift Wilten.
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2020_10_17 WTSB. Cimitero monumentale di Trento. Ricordo dei Trentini morti con la divisa dell'impero Austro-Ungarico. Nel finale ricordo di Nicola Feller portabandiera della SK Maximilian der Erste (Trient). La legge provinciale 11/2017 "Interventi per valorizzare la memoria del popolo trentino durante la Prima Guerra mondiale", approvata all'unanimità dal Consiglio provinciale ha previsto, oltre al memoriale, che il 14 ottobre è la Giornata per ricordare le vittime e i caduti trentini della Grande Guerra.
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2020_10_11 Coro la Valle. 14esimo pellegrinaggio del coro la Valle al Santuario di Pietralba (Maria Weissenstein) assieme alla Schuetzenkompanie Konigsberg.
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2020_10_10 Latzfonserkreuz. Inaugurato il monumento che rappresenta il centro del Tirolo Storico a ricordo di Cento anni di ingiustizia per la divisione del Tirolo avvenuta 100 anni fa il 10.10.1920. Alla presenza di Walter Kaswalder, Presidente del Consiglio Provinciale della Provincia Autonoma di Trento, di Sepp Noggler, di quella di Bolzano, di Sonja Ledl Rossmann del Land Tirol, ed i 3 Landeskommandanten dei 3 Bund Tirolesi con una folta partecipazione di Schützen e civili padre Christoph Waldner, ha benedetto solennemente il monumento con la scritta “Punto mediano nel cuore del Tirolo, monumento commemorativo per l’ingiusta divisione della Terra tirolese del 10 ottobre 1920 ma che vuole anche essere un segnale per una nuova prospettiva europea”. La pietra miliare è stata eretta dalla Federazione degli Schützen sudtirolesi, dalla Federazione degli Schützen di Bressanone e dalla Compagnia degli Schützen di Latzfons e realizzata dalla fonderia di campane Grassmayr di Innsbruck e dalla STEELDESIGN di Garn La Pietra mostra le distanze dai confini esterni del Tirolo storico e, come è stato sottolineato in occasione della benedizione, vuole mostrare il legame con la Heimat tirolese, indicando la via per il futuro europeo dell’Euregio.
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SETTEMBRE
2020_09_26 Castello di Montecuccolo. La storia siamo noi. Castello di Montecuccolo. Le piccole capitali, aneddoti e curiosità delle Signorie delle Terre Estensi.
Elena Bianchini Braglia: La morte di Ercole Contrari: la fine della signoria di Vignola e degli Este di Ferrara. parte prima - parte seconda
2020_09_20 Cimone. Accoglienza di don Devis Bamhakl. "Ecce Sacerdos Magnus" Parracchia di San Rocco Pellegrino e Parrocchia del sacro Cuore Cimone e Garniga. Vestizione di don Devis e processione con la statua della Madonna verso la chiesa accompagnata dai canti del coro Rigotondo, dai vigili del fuoco di Garniga e Cimone e dalla Compagnia Schuetzen di Roveredo. Santa Messa celebrata da don Devis alla presenza del parroco Renato e dal diacono Fabrizio.
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2020_09_19 Castello di Montecuccolo. Nel 150esimo anniversario della presa di Porta Pia il Centro Studi Storici Cattolici ha organizzato una serata sul tema con la presenza di Giovanni Turco "Le due Rome" uno scontro fra due concezioni del mondo e Maurizio di Giovine, l'epopea degli Zuavi pontifici. Da tutta Europa per Papa. Ha moderato Costantino Righi Riva presidente del Centro Studi. la serata prevedeva la visita la castello ed alle 18.30 Santa Messa per tutti i caduti dell'assedio di Roma del 20 settembre 1870.
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YouTube - Maurizio di Giovine: prima parte - seconda parte
2020_09_13 SK Anton Steger - Bruneck. 2. Kaiser Karl Wallfahrt und Bergmesse am Kronplatz.
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2020_09_06 Segonzano - festa del Santuario dedicato alla Madonna dell'Aiuto (Maria Hilfe)
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2020_09_05 Bezirk Brixen. Jährlichen Wallfahrt am F r e i e n b ü h e l. Herr Fabian Tirler feierte die Heilige Messe. Für die musikalische Unterhaltung sorgte eine Bläsersektion der S. Andrea-Blaskapelle. Einladung
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AGOSTO
2020_08_31 Zams - der letzte Abschied von Ehren-Landeskommandant Major Emmerich Steinwender in Zams.
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2020_08_29 VTM. Vereinigung der Traditionsverbände Mitteleuropas, Vorstandssitzung in Wals (Salzburg).
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2020_08_18 Schloss Runkelstein. Visita a Castel Roncolo il maniero illustrato - Schloss Rukelstein Die Bilderburg in occasione della mostra "l'uomo e la caccia nell'antico Tirolo". Castel Roncolo racchiude il più ampio ciclo di affreschi profani di epoca medievale. Dall'alto di un imponente sperone roccioso, il castello domina l'intera città di Bolzano. Schloss Runkelstein beherbergt den größten profanen Freskenzyklus des Mittelalters. Durch seine bunte Bilderwelt und seine majestätische Lage über dem Eingang zum Sarntal ist das mittelalterliche Schloss eine der bedeutendsten Attraktionen Südtirols. Castel Roncolo (Schloss Runkelstein in tedesco) è un castello medievale del Sud Tirolo. È noto per l'esteso ciclo di affreschi raffiguranti aspetti della vita e della cultura cortese, che gli valgono il soprannome di "Maniero Illustrato" (Bilderburg). La costruzione viene con ragionevole certezza fatta risalire al 1237 ad opera dei fratelli Friedrich e Beral von Wangen (Vanga). Già nel 1274 il castello fu gravemente danneggiato da un assedio da parte di Mainardo II conte di Tirolo, alla fine del quale cadde. Mainardo concesse il maniero ad un suo protetto, Gottschalk Knoger, inizialmente un servo, che arrivò fino a giudice distrettuale di Egna. Alla morte delle figlia Agnese il castello, seguendo una sentenza arbitrale del 1341, divenne della figlia di Agnese Weirad. Solo dopo quattro decenni, il castello passò ad altri proprietari. Nel 1385 fu acquistato dai fratelli Franz e Niklaus Vintler di Bolzano, i quali cominciarono la ristrutturazione e (nel 1388) gli affreschi (i cui autori sono ignoti). Nel 1390 fu consacrata la cappella. Nel 1419 il castello è posseduto dal nobile bolzanino Georg Metzner, nipote di Hans Vintler.[3] In seguito il castello passa di mano a Sigismondo il Danaroso. Per due anni - su concessione dei Tirolo - (1463-1465) è sede del principe-vescovo di Trento. I Tirolo affidarono il castello nel 1500 a Georg von Frundsberg, il "padre dei Lanzichenecchi". Sotto la sua cura, nel 1520 la polveriera esplose, danneggiando la torre, il muro di cinta e parte del palazzo. Lo stesso custode rimase ucciso. L'opera di ricostruzione terminò nel 1531. Castel Roncolo passa ancora una volta di mano nel 1538: ora sono i von Liechtenstein i proprietari. Dal 1574 un ramo della famiglia (Liechtenstein-Castelcorno) vi si trasferì stabilmente, apportando alcune modifiche architettoniche. Ne è testimonianza lo stemma che ancor oggi si trova sulla porta. Un secolo dopo comincia il declino. Un incendio (1672) distrugge il palazzo orientale, che non venne ricostruito. Nel 1759 l'ultimo dei Liechtenstein-Castelcorno rifiutò il feudo, che tornò sotto il controllo del principe-vescovo di Trento. Nel 1833 il re di Baviera Ludovico I vi soggiornò, firmando per primo il libro degli ospiti che è conservato ancora oggi. Nonostante l'interesse dei romantici tedeschi (il castello ne divenne un simbolo), il declino continua: nel 1868 una parte della casa d'estate crollò durante la costruzione della nuova strada per Sarentino. Finalmente nel 1880 il castello fu acquistato dall'arciduca Giovanni Salvatore d'Austria e da questi regalato all'imperatore Francesco Giuseppe. In seguito il maniero fu ristrutturato per opera di Friedrich Schmidt tra il 1884 e il 1888. Nel 1893 fu donato al comune di Bolzano, che ancora oggi ne è il proprietario. L'ultima ristrutturazione è cominciata a metà degli anni novanta ed è terminata nel gennaio 2000. All'interno del castello - completamente visitabile - rimane molto poco dell'originario allestimento. Tuttavia rimane comunque un maniero molto ben conservato e una visita merita il ciclo di affreschi medievale che è il più grande di quelli a tema profano: dame e cavalieri, uomini nudi e animali (sala da bagno); scene cavalleresche, gioco della palla, scene di caccia, pesca e danza (sala del torneo); episodi delle storie di Tristano e Isotta.
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2020_08_15 Innsbruck. Celebrazione dell'assunzione di Maria in Cielo nella Jesuitenkirche . Erano presenti Landeshauptmann Günther Platter, Landeshauptmann Arno Kompatscher und Landeshauptmann-Stellvertreter Mario Tonina. Inoltre erano rappresentate le tre federazioni appartenenti al Tirolo storico Landeskommandant Mjr. Thomas Saurer, Landeskommandaten Enzo Cestari (WSB) und dem Vertreter des Südtiroler Schützenbundes. Alla fine della Santa Messa si sono benedette le erbe selvatiche. La santa messa è stata celebrata dall'abate dell'abazia di Wilten Raimund Schreier. La Santa messa, con Credo-Messe KV 257 von Wolfgang A. Mozart, è stata accompagnata dal coro e dai solisti della Wiltener Sängerknaben.
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2020_08_09 Sk Katharina Lanz Spinges. Bergmesse accompagnamento Maennerchor Terlan. La Santa Messa è stata celebrata dal Abt des Kloster Neistifts, Eduard Fischnaller. Partenza dal parcheggio Wetterkreuz di Spinges sentiero n. 9 e poi n. 1 e ritorno passando dalla cima Altes Karl.
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2020_08_07 Sover. Spettacolo "Montagna... Donna..,. Madre". E' un intreccio di arte, canti e testi letterari, centrato sulla figura femminile, portatrice di forza e di valori, legati anche all'identità alpina. La proposta porta in scena diverse modalità espressive: l'arte pittorica, con le immagini di nove quadri di Giovanni Segantini (1858-1899), artista trentino di fama internazionale; il canto, rappresentato dal Coro La Valle con brani d'autore e della tradizione popolare trentina; la narrazione, nella voce recitante di Chiara Turrini, con lettura di testi letterari e poetici legati al tema.
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YouTube - Coro la Valle. Le dolomiti / Dove / Andiamo insieme / Rosa delle alpi / La pastora / An do zin tra / Sul volo chiaro / Montagne addio / Belle rose / Anima
2020_08_05 SK Roveredo. Patrona di Rovereto Maria Schnee (Maria Ausiliatrice). Quest'anno festeggiata in forma ridotta per via del virus Covid19. E' la prima volta, in tutta la sua storia e cioè dal 5 agosto 1703, che non si effettua la processione.
Foto gentilmente concesso da David Debiasi
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2020_08_01 SK Konigsberg. Incontro annuale con la SK Salurn. Visita alla chiesa di San Pietro a Cembra. Visita della chiesa parrocchiale dell'Immacolata a Piazzo, chiesa che conserva il quadro votivo della battaglia di Segonzano del 1796. Era Il 2 novembre è il giorno della "Battaglia di Segonzano" che fu condotta dai francesi che attaccarono il castello e il paese di Segonzano con forze cinque volte superiori a quelle dei difensori. I difensori erano formati dagli Schützen di Fiemme, dalle compagnie degli Steinach nel paese e dai Rottenburg nel castello, vi era inoltre una compagnia di Croati. Gli Schützen decisero le sorti della battaglia che con grande impeto in una lotta corpo a corpo prevalsero sull' addestramento militare dei francesi.{mosimage} Nel tardo pomeriggio dopo gravi perdite i francesi abbandonarono il campo. La battaglia vinta è stata di grande importanza, non solo locale ma anche perché ha inflitto per quell'anno ai francesi una dura sconfitta. L'imperatore conferì una medaglia al valore, " per il Tirolo la sua più cara e più fedele Regione, degna dell'ammirazione di tutta l'Europa". Fu una medaglia al valore della stessa rilevanza di quella al valore militare dell'armata imperiale e fu l'unica per tutta la durata della monarchia Asburgica, ad essere conferita ad un intera regione. Visita alla cantina Cantina Barone a Prato. Successiva visita ai ruderi del Castello di Segonzano. La giornata si è conclusa in allegria presso l'agritur Ai Gregi Di Ferretti Paolo a Lisignago
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LUGLIO
2020_07_26 WTSB. Assemblea annuale negli spazi all'aperto di Trento Fiere. Alle 17.30 celebrazione da parte del parroco don Bruno Tomasi della Santa Messa. Assemblea annuale con la premiazione dei soci che hanno compiuto 15 / 25 anni di appartenenza alla Compagnia. Insignito della medaglia Giuseppina Negrelli di bronzo Carlo Devigili e della medaglia Giuseppina Negrelli d'oro Alberto Pattini e Hildegard Flor. A seguire assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche.
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2020_07_19 SK Fleimstal. Santa Messa presso la chiesetta del Cristo in val Cadino. in rimembranza dei caduti austroungarici della Prima Guerra Mondiale un tempo sepolti presso la chiesetta e per lo Scario della Magnifica Comunità della val di Fiemme Raffaele Zancanella.
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2020_07_17 Trento. Terzo appuntamento con la musica del Teatro Capovolto. Venerdì 17 luglio, alle ore 21.30, sul palco del Teatro Sociale (rivolto verso Piazza Cesare Battisti) andrà in scena una serata dedicata alla musica popolare tirolese e gardenese, in collaborazione con il Centro Musica di Trento. Ad esibirsi sarà il quartetto Obmann Musi e il trio al femminile Grödner Frauendreigesang con la chitarra di Otto Dellago. Rappresentanti di spicco della musica popolare tirolese, Obmann Musi è un quartetto in cui suonano insieme il presidente del Tiroler Volksmusikverein (Peter Margreiter) e quello del Südtiroler Volksmusikkreis (Gernot Niederfriniger), accompagnati dalle rispettive mogli, Sonja e Bernadette. Quando il Tirolo del Nord incontra il Tirolo del Sud, e diventa un prezioso esempio di collaborazione tra paesi appartenenti all’Euregio. Il repertorio del gruppo è formato da pezzi originali della tradizione musicale popolare tirolese, come Walzer, Polka, Marsch e Bairisch Polka, eseguiti da alcuni fra i più caratteristici strumenti musicali tirolesi, che danno vita ad una allegra e travolgente nuvola sonora: l’arpa e il salterio tirolese, la «Steirische Harmonika» e il contrabbasso, l’ocarina e la fisarmonica, lo scacciapensieri e la chitarra. Trio femminile proveniente dalla Val Gardena, il Grödner Frauendreigesang è composto da Monika Kelder, Claudia Moroder e Petra Dalzer, e da ormai oltre vent’anni si esibisce in giro per l’Europa (Austria, Germania e Italia, in particolare in Alto Adige). Il loro repertorio è prevalentemente composto da canti popolari in lingua tedesca, lasciando tuttavia grande spazio alla lingua ladina, che rimane la lingua madre del gruppo. Ad accompagnare i canti del trio, la chitarra di Otto Dellago, insegnante di scuola elementare.
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YouTube - Grödner Frauendreigesang: video / video1 / video2 / video3 / video4 / video5 / video6 Obmann Musi: video / video1 / video2 / video3 / video4
2020_07_15 Sanzeno (TN). Mostra presso palazzo Casa de Gentili a SanZeno su “l’Imperatrice Elisabetta dalla storia al mito”.
Ha preso avvio mercoledì 15 luglio il ciclo delle tradizionali CONFERENZE ESTIVE, dedicate al mito di “Sissi”. Nell’ambito della mostra L’imperatrice Elisabetta dalla storia al mito. Ritratti e memorie dalle collezioni private del Trentino, curata da Roberto Pancheri e visitabile fino a domenica 30 agosto 2020 presso Casa de Gentili a Sanzeno, il Centro Culturale d’Anaunia con l’Associazione Culturale Giovanni Battista Lampi organizza e promuove un percorso di indagine e scoperta di un’imperatrice diventata icona pop.
La prima serata ha avuto per tema “Il lungo regno di Francesco Giuseppe”, RELATORE: Prof. Marco Bellabarba Dipartimento di Lettere e Filosofia - Università di Trento.
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2020_07_12 San Romedio. Il 7 luglio 1809 Hofer si recò in pellegrinaggio al santuario di San Romedio, accompagnato da 600 uomini. A ricordo del grande evento, l'allora priore Filippo Giacomo de Betta di Castel Malgolo fece porre all'ingresso del santuario una lapide commemorativa ancora oggi visibile, mentre nelle pagine dell'Urbario veniva scritto: "di gioia pervade il Tirolo tutto che come un uomo solo sorge e dà piglio alle armi per difendere lo patria libertà. Nella parte italiana si distinguono le valli di Non e di Sole, di Fiemme e di Primiero. Andreas Hofèr, l'eroe della patria battaglia, alla testa di seicento valorosi provenienti da Cles, si reca in pio pellegrinaggio alla tomba del Santo per implorarne la valida protezione negli imminenti sanguinosi cimenti: è il 7 luglio. Addì 8 il pio guerriero parte per Taio tenendo la via di Coredo". Trascorsa la notte a Coredo, nell'abitazione della famiglia Pastorelli (che da allora prese il soprannome di "Barboni"), il giorno successivo, partì alla volta di Mezzolombardo su di un cavallo messo a disposizione dalla comunità di Coredo. Nei giorni della sconfitta di Wagram e del susseguente, disgraziato armistizio di Znaim, in virtù del quale l'imperatore Francesco abbandonò gli insorti del Tirolo storico segnando di fatto la fine dell'insurrezione, il "generaI Barbon" salutava per l'ultima volta le valli del Noce. Ad attenderlo vi erano i giorni di gloria della riconquista di Innsbruck e di Trento alla metà di agosto e l'assunzione della reggenza; ma poi, tra settembre e ottobre le armate franco-bavaresi occuparono nuovamente e stavolta definitivamente il Tirolo. A novembre cessava ogni resistenza in Trentino, che vide in tanti mesi di lotta combattere 18.000 insorti e contò alla fine circa 4000 caduti. Catturato dai Francesi il 27 gennaio 1810, Andreas Hofer venne processato e quindi fucilato a Mantova, sugli spalti di Porta Ceresa, il 20 febbraio 1810, un quarto d'ora avanti il mezzogiorno.
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2020_07_03 Mama d'Avio. In ricordo di Stefano Frenez in occasione del 5 anno della sua partenza da qui per il viaggio di pellegrinaggio lungo i confini del Tirolo programmato da tempo. Il viaggio era iniziato così, con un primo passo, dal cippo di confine di Mama d’Avio verso la riva del fiume.
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APRILE - MAGGIO - GIUGNO
2020_06_20 Faedo. L’usanza dei falò nel periodo del solstizio d’estate risale a tempi lontani: i tradizionali fuochi del solstizio, ovvero i Fuochi di San Giovanni Battista, vennero menzionati in documenti scritti già attorno al XII secolo.
La Dieta tirolese (Landstände), preoccupata per una possibile invasione, si riunì a Bolzano nel palazzo Toggenburg dal 30 maggio al 3 giugno 1796 e decise, su suggerimento dell'abate dell'abbazia di Stams Sebastian Stöckl, di pregare e chiedere aiuto a Dio e inoltre di affidare il Tirolo al Sacro Cuore di Gesù
Dopo la vittoria delle truppe tirolesi, vennero accesi dei fuochi in cima a monti e colli. Andreas Hofer rinnovò la promessa data al Sacro Cuore di Gesù prima della battaglia presso il Berg Isel. La vittoria rese questa domenica del Sacro Cuore di Gesù un importante giorno festivo, che ancora oggi viene celebrato la terza domenica dopo Pentecoste.
I fuochi del Sacro Cuore di Gesù (Herz-Jesu-Feuer), questo rito spettacolare dei grandi falò in cima a montagne e colline, illuminano ancora ogni anno a giugno il cielo sopra il Tirolo Storico di cui fa parte anche l'attuale Trentino. Sulle pendici delle montagne ardono suggestive immagini di fuoco, raffiguranti simboli religiosi come il Cuore di Gesù, la croce ovvero la scritta INRI o IHS
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2020_06_20 San Zeno. A casa De Gentili, inaugurazione mostra "L'imperatrice Elisabetta dalla storia al mito". Ritratti e memorie dalle collezioni private del Trentino. Meglio nota con il nomignolo affettuoso di "Sisi" trasformato in "Sissi"' dall'industria editoriale e cinematografica, l'imperatrice Elisabetta di Wittelsbach (1837-1898), moglie di Francesco Giuseppe d'Asburgo, è allo stesso tempo un personaggio storico e un mito letterario. Additata come una delle più alte incarnazioni della bellezza femminile, la sua immagine e la sua tormentata vicenda biografica sono entrate a far parte della cultura di massa e sono ben radicate nell'immaginario collettivo contemporaneo, non senza distorsioni ed equivoci. Non si contano i ritratti, i libri e i film che la riguardano, mentre musei e monumenti a lei intitolati sono presenti in molti Paesi d'Europa. La mostra, pur senza alcuna pretesa di Completezza, si propone di rappresentare il volto bifronte di Elisabetta d'Austria, offrendo al pubblico la possibilità di accostarsi a due diverse tipologie di oggetti: quelli che raccontano la vera storia dell'imperatrice quelli che ne rappresentano la leggenda. Tratto dal catalogo della mostra. A cura di Roberto Pancheri.
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2020_06_19 SK Roveredo - Celebrazione ricorrenza Sacro Cuore di Gesù nella chiesa di Marani di Ala
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2020_06_19 SK Konigsberg. Cembra - celebrazione santa Messa in onore del Sacro Cuore di Gesù. Presenti la SK Konigsberg, SK Kalisberg, SK Lavis e SK Trient. Santa Messa officiata da don Bruno Tomasi.
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2020_06_14 Santa Margherita. La SK Roveredo partecipa, con una rappresentanza, alla celebrazione dedicata al Corpus Domini.
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2020_06_06 Arco - l'ultimo saluto a Vladimiro SK Arco
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2020_05_30 Mezzocorona - l'ultimo saluto a Francesco Trapin
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2020_04_23 Volano. Una ricerca storica di Enrico Tovazzi, pubblicata sul sito del Comune di Volano. Documenti storici volanesi: 1796-1813 (E.T. apr. 2020). Fra l'altro ci sono riferimenti sulla battaglia di Volano 1809
FEBBRAIO
2020_02_29 Innsbruck. Letze Abschied von Winfried Matuella in der Alten Höttinger Kirche.
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2020_02_23 St. Leonhard in Passeier. Andreas Hofer Landesfeier beim Sandwirt in Passeier.
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2020_02_20 Mantova. Come ogni anno gli Schuetzen del Tirolo storico ricordano Andreas Hofer a Mantova nella ricorrenza della sua morte per mano dei francesi. Andreas Hofer: un eroe della Fede e della libertà del Tirolo, un autentico mito per la antica regione alpina. I tirolesi che nel 1809 presero le armi contro l’Imperatore Bonaparte furono guidati da Andreas Hofer, che non era un militare o un politico, ma un uomo di un piccolo paese del Tirolo, che aveva a cuore più di ogni altra cosa la fede e la libertà, combatterono, soffrirono e morirono non per un vago ideale, ma per difendere qualcosa di molto concreto, la piccola Patria e la libertà religiosa.
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2020_02_19 Mantova. Inaugurazione del nuovo museo a Mantova dedicato ad Andreas Hofer "Mantova Mito Memoria". Presenti i 3 Presidente dell'Euroregione, Fugatti Maurizio, Arno Kompatscher e Günther Platter, il Presidente del Consiglio Comunale di Mantova Massimo Allegretti, in rappresentanza della Regione Lombardia Stefano Bruno Galli. Il museo di tre sale è dedicato al Generale Barbone, come era soprannominato, nel 210° anniversario della fucilazione dell’eroe tirolese. Lo spazio è nato grazie alla collaborazione tra l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, il Comune di Mantova e l’Associazione Porta Giulia-Hofer.
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Giornali - l'altra Mantova - Ufficio stampa P.A.T - A Mantova inaugura lo Spazio Hofer, piccolo museo dedicato all'eroe tirolese - Un museo a Porta Giulia. Così Mantova celebra Hofer - Omaggio ad Andreas Hofer a Porta Giulia - Andreas Hofer, inaugurato a Mantova il nuovo spazio espositivo dedicato - Domani si inaugura a Mantova il Museo Andreas Hofer - Luogo commemorativo per Abdreas Hofer a mantova - Esposizione Andreas Hofer a Mantova - Lo “Spazio Andreas Hofer” a Mantova
2020_02_19 Borghetto. Scopertura del cartello "Benvenuti nell'Euregio" alla presenza dei tre Presidente delle provincie del vecchio Tirolo, Maurizio Fugatti, Arno Kompatscher, Günther Platter. Vi erano presenti anche il Presidente del Consiglio Provinciale Walter Kaswalder, ed il Presidente del Consiglio Regionale Roberto Paccher. Fra i numerosi presenti il sindaco di Avio Federico Secchi, il sindaco di Dolcè Luca Manzelli ed il sindaco di Calliano Lorenzo Conci. Oggi abbiano messo uno dei primi mattoni necessari a costruire un futuro migliore per noi, per i nostri figli e per tutta l'Europa. Il cartello non segna affatto una frontiera, cioè non divide, ma segna un confine, parola che porta con se un significato positivo. Confinare significa essere vicini. L'Europaregion Euregio che, ricalca il territorio del vecchio Tirolo storico, sulla cartina ha la forma di un cuore ed è nel cuore dell'Europa. E' una regione che è sempre stata multilingue ed è sempre stata un esempio di convivenza. Per questo si candida ad essere la prima regione europea dei popoli alla quale speriamo si affianchino tante altre. La Heimat non è degli stati ma delle persone che vi abitano. Gli stati, come li conosciamo oggi, sono stati solo fonti di guerra e di tragedie umanitarie. Dobbiamo riportare al centro la persona con il diritto di vivere nella propria Heimat esercitando il diritto di autodeterminazione sancito dall'ONU.
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YouTube - scopertura tabella - Trentino TV - in Trentino i luoghi di Hofer - Ufficio stampa P.A.T - Meinbezirk - il Trentino
2020_02_16 SK Latzfons. Andreas_Hofer-Gedenkfeier. Buchvorstellung "Die Latzfonser Schuetzen". Ospite d'onore Landeshauptmann Arno Kompatscher.
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2020_02_14 Trento. Serata informativa sulla figura di Andreas Hofer presso "LE GALLERIE" a Piedicastello (TN). Dopo la visita alla mostra "Usavamo la cinepresa. Storie in formato ridotto", è iniziata la serata con l'intervento dei rappresentanti delle istituzioni presenti, Giuseppe Ferrandi direttore fondazione Museo Storico di Trento, Mario Geat Presidente della circoscrizione centro storico Piedicastello, Walter Kaswalter presidente del Consiglio Provinciale, Claudio Cia Consigliere P.A.T. e Ossanna Lorenzo Consigliere P.A.T.. Dopo una breve introduzione sul contesto storico del periodo e sulla figura di Andreas Hofer da parte del Landeskommandant WTSB Enzo Cestari, Lo storico Paolo Gulisano ha presentato la figura di Andreas Hofer nella sua veste più umana. La serata è stata caratterizzata dalla presenza di una folta partecipazione di pubblico.
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2020_02_08 ricordo dell'eccidio di Mussolente. Questo eccidio è dello stesso periodo dell'eccidio di Monterevere dove i soldati francesi, di fronte al rifiuto dell'oste di rifornirli di vettovaglie, sterminarono tutta la famiglia compreso un bambino di un anno. Dalla relazione del Podestà di Asolo riproposta fedelmente nel bel libro di Giorgio Zoccoletto 1797, l’invasione del trevigiano, reperibile nelle biblioteche civiche della provincia di Treviso si trova una triste storia che si svolse a Mussolente Allora Mussolente e Bassano facevano capo a Treviso, e ancor oggi la chiesa conserva questa divisione del territorio. Ai primi di febbraio del 1797, francesi ed austriaci si scontrano nella Venezia e l’armata del generale Massena, in quei giorni si sta portando dalla Valsugana verso Bassano. Accade che un reparto misto di cavalleria e fanteria, arriva la mattina del 2 febbraio (all’ora terza) anche a Mussolente e incomincia a razziare nelle fattorie. Alcuni abitanti tentano di opporsi tra cui un certo Andrea Polo (di anni 48) con suo figlio Sgualdo, «gastaldi» presso la famiglia dei nobili Soderini, ma sono arrestati assieme a Francesco Guadagnin di anni 60, Giuseppe Fontana di anni 34, e Orso Baldissera [sic], di anni 33, quest’ultimo di Romano d’Ezzelino. Come si può leggere nel registro della parrocchia, ognuno di essi fu condannato dai comandanti francesi e, tutti assieme, furono trascinati sul colle di Cà Soderini e lì «moschettati». Finito il massacro, i francesi tornarono a svaligiare le case di quei poveretti e se ne andarono verso Bassano. Un piccolo estratto della Lettera del cancelliere-pretore Vivian al podestà Zustinian Badoer 2 febbraio 1796 m. v. Un grosso corpo di Francesi della Divisione Massena, ieri retrocessa in Bassano dal Canal di Brenta, si introdusse questa mattina nel villaggio di Mussolente di questo territorio, legò cinque di quei poveri villici che, condotti sulla cima di un monte di Ca’ sederini, ivi furono moschettati, indi passando allo spoglio delle case di quelli infelici, se ne partì. Dalla riferta del Meriga di quel comune, che in copia rassegno a vostra Serenità ed a Vostre Eccellenze, l’umanità loro rileverà il tragico caso e comprenderà qual sia la lacrimevole situazione di questi sfortunati abitanti che dopo aver perduto la sostanza sacrificata in continue fazioni, vi lasciano anco miseramente la vita. Estratto dal Blog “Dalvenetoalmondo”
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2020_02_01 SK Ehrenburg. Tirolerball 2020. Die Bergdiamanten hat gespielt. Einlagen der Mühlauer Muller.
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GENNAIO
2020_01_26 Calliano. 103esimo anniversario cambio denominazione da Landschuetzen a Kaiserschuetzen da parte dell'imperatore Carlo I° d'Asburgo avvenuta a Calliano il 16 gennaio 1917.
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2020_01_25 SK kronmetz. Schützenball.
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2020_01_19 SK Roveredo. In ricordo di San Sebastiano nel paese di Serravalle. I patroni di Serravalle sono San Sebastiano e San Fabiano.
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2020_01_18 SK Bozen. Bozner Schuetzenball im Kolpinghaus
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2020_01_18 Innsbruck. Internationalen Gedenkmesse der Ernennung der Tiroler Landesschützen zu Kaiserschützen durch den seligen Kaiser Karl I in der Kirche von Schloss Martinsberg in Zirl. Im Anschluss findet die 99. Generalversammlung des Kaiserschützenbund Tirol 1921 in der Standschützenkaserne/Innsbruck Kranebitten statt. Le diapositive sono di Oswald Mederle
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Provenienza e sviluppo degli Standschützen o Bersaglieri Tirolesi
Le diapositive sono di Oswald Mederle (ARCHIV MEDERLE, BRIXEN)
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17_01_2020 Lavis. Interno della chiesa "Madonna di Loreto"
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2020_01_14 festa di San Romedio. In occasione della festa di San Romedio il giorno 14 sera si è effettuato il "Cammino nella notte". Dalla Basilica di San Zeno al Santuario di San Romedio camminata di ca. 3 km che con il ritorno dura ca. 2 ore.
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2020_01_10-12 Tirolerball in Wiener Rathaus.
10_01 Heurigen in Wienerwald,
11_01 Landesüblicher Empfang in Wiener Rathaus alla sera Tirolerball.
12_01 Suedtiroler Platz, Andreas Hofer Denkmal. Festzug bis Stephandom und Gottesdienst, Festzug bis "In der Burg" in Hofburg.
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2020_01_06 Miola el paes dei presepi. El Paés dei Presepi: nel piccolo paese di Miola di Piné rivive da più di vent’anni la tradizione dei presepi che si incontrano a decine, sparsi negli avvolti, sulle finestrelle e negli antichi portici, alcuni caserecci e altri di notevole pregio artistico.
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Nel periodo natalizio il paese si trasforma un grande presepe con oltre 100 presepi artigianali, spettacoli natalizi, animazione, laboratori e letture per bambini, gli animali del presepe, un mercatino dell’artigianato e dell’enogastronomia locale, la casa di Babbo Natale. Infine il bellissimo presepe mobile di Mario e Chiara Anesin, assemblato in oltre 20 anni di certosino lavoro, che racchiude innumerevoli animazioni e 75 statuine mobili, il mercatino dell’artigianato e dell’enogastronomia locale. All'imbrunire, sopra il paese di Miola, fra gli abeti del Dosso… Si accende la scena della natività, per illuminare e scaldare tutto il paese. La “Konigsberg Musikanten” ha allietato la serata con canzoni della tradizione religiosa locale del tempo di Natale.
2020_01_05 Faedo - la canta della stella. La Pro Loco di Faedo, come ogni anno, ha riproposto uno degli eventi più suggestivi nella nostra regione.
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Ormai giunta alla sua 11a edizione, questa manifestazione popolare trentina richiama ogni anno un sempre maggior numero di spettatori. Alla sera si spengono le luci del paese e tutto viene illuminato dalle fiaccole poste nelle varie strade del borgo. Preceduti da una grande stella illuminata, e con al seguito una schiera di figuranti in costume, giungono dalla parte alta del paese (dall’Oriente) i Re Magi, per adorare il bambin Gesù. Durante la discesa fanno tappa lungo i vari presepi dislocati nel paese intonando vari inni sacri. Il tutto si svolge in una magica atmosfera natalizia, circondati dal calore del fuoco delle fiaccole che illuminano i Re Magi, e dalle persone che partecipano all’evento attorno ai Magi in adorazione. Questa tradizione è rinnovata ogni anno anche a Faedo (TN), dove si svolge la processione dei magi lungo le vie del paese. La manifestazione è davvero molto bella e scenografica. Complimenti a tutti i partecipanti e agli organizzatori che ogni anno propongono questa originale iniziativa.
Un po’ di storia: Al tramonto del sole del 5 gennaio tre ragazzi vestiti da Re Magi e un pastore portatore della “Stella” rotante, iniziano il loro cammino, lungo il paese. In ogni casa visitata la canta si avvìa con “Dov’è nato il Re Messia” e la risposta degli abitanti “A Betlemme di Giudea!”. Inizia quindi l’esecuzione della lauda ‘I trèi Re’ che, insieme ad altri nove canti della Stella. Quella dei Cantori della Stella è una tradizione diffusa in vari Paesi. L'usanza prevede una sorta di processione di casa in casa seguendo una grande "Stella di Betlemme" portata in alto tramite un'asta, con dei personaggi vestiti da Re Magi seguiti da altri figuranti (contadini, pastori etc). I re Magi interpretano canti natalizi, benedicendo le case e apponendo sui portoni con un gesso una scritta dell'avvenuta benedizione contro il fuoco, le epidemie e gli incidenti. La scritta riporta una sigla: 20+C+M+B+13. Le prime due e le ultime due cifre rappresentano l'anno, le lettere i nomi dei Re Magi: Gaspare (Caspar in tedesco), Melchiorre e Baldassarre. Secondo la Chiesa invece le iniziali indicano la dicitura latina "Christus Mansionem Benedicat", ossia Cristo benedica questa casa. I Cantori della Stella si riferiscono all'antica tradizione dei sapienti giunti da Oriente ad adorare il Bambino Gesù a Betlemme, a cui fa riferimento il Vangelo di Matteo. Scrutatori delle stelle, questi personaggi misteriosi si lasciano guidare verso il luogo dove è nato il Messia promesso. Stando al racconto di Matteo, dopo essersi fermati a Gerusalemme per chiedere informazioni sul neonato, i Magi trovano il Bambino adagiato in una mangiatoia e, in segno di rispetto, gli offrono doni.
2020_01_04 ARCO - Le Compagnie Schuetzen di Arco, Roveredo e Vezzano hanno presenziato alla cerimonia in occasione del ricordo del 125° anniversario della morte, avvenuta ad Arco, di S.M: Francesco II di Borbone.
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sito internet - Francesco II di Borbone, l’ultimo Re di Napoli
Evento organizzato dalla Fondazione Francesco II di Borbone. Ha presenziato il Presidente del Tribunale sig. Guglielmo Avolio di Trento. Era presente anche il Comitato Tradizioni Usi e Costumi Arcensi Gruppo Arco Asburgica. Francesco II di Borbone, battezzato Francesco d'Assisi Maria Leopoldo (Napoli, 16 gennaio 1836 – Arco, 27 dicembre 1894), è stato re del Regno delle Due Sicilie dal 22 maggio 1859 al 13 febbraio 1861. Figlio di Ferdinando II di Borbone e della prima moglie Maria Cristina di Savoia (figlia di re Vittorio Emanuele I), che morì appena cinque giorni dopo il parto, fu il quinto ed ultimo re Borbone sul trono di Napoli e, in assoluto, l'ultimo re del Regno delle Due Sicilie. Di carattere timido e bonario, fu educato dai padri scolopi secondo rigidi precetti morali e religiosi, e in particolare da Monsignore Nicola Borelli, il cappellano di corte. Sposò nel 1859 la duchessa Maria Sofia in Baviera - sorella dell'imperatrice Elisabetta d'Austria e cugina del re Ludovico II di Baviera -, che era più giovane di lui di cinque anni e aveva un temperamento del tutto opposto al suo. Francesco ebbe una sola figlia, la piccola Maria Cristina Pia di Borbone-Due Sicilie, morta a soli tre mesi d'età. Dopo la capitolazione di Gaeta (13 febbraio 1861) Francesco II, con la moglie, si recò in esilio a Roma, via mare su di un piroscafo francese. Francesco II morì nel 1894 in Trentino (allora austriaco), durante uno dei suoi viaggi compiuti per sottoporsi a cure termali; venne sepolto nella chiesa di Arco. Le spoglie di Francesco II, di Maria Sofia e della loro figlia Maria Cristina, ultima famiglia reale napoletana, riunite dopo varie vicissitudini, riposano oggi nella Basilica di Santa Chiara, a Napoli, dal 18 maggio 1984, dove sono state portate in forma solenne.
2020_01_03 Bollettino delle leggi dell’impero pei Regni e Paesi rappresentati nel Consiglio dell’Impero. Anno 1881 e 1907
Esce anche nell’anno 1907 in lingua tedesca, italiana, boema, polacca, rutena, slovena, croata, e rumena.
Anno 1881 archivio comune di Faedo, anno 1907 archivio Schuetzenkomanie Roveredo.
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